Chiesa Parrocchiale

Sulla facciata di questa sono state affrescate, con gusto secentesco, due meridiane una a destra e una a sinistra del portale e rappresentavano i segni dello zodiaco. Attualmente non più visibili in quanto venne costruita la nuova facciata che le nasconde ai visitatori. La facciata, rivolta a sud, aveva finestroni a forma di quadrifoglio ma poi chiusi durante i lavori di restauro nel 1969. Nel '700 ci fu una ristrutturazione ed un ampliamento della chiesa secentesca, avvenuto precisamente tra il 1767 ed il 1776.
Procedendo dal basso verso l'alto, nel centro della facciata si notano il portale dell'ingresso principale, l'epigrafe mormorea, il rosone a forma ottagonale ed il frontone arcuato ornato da un pregiato intreccio marmoreo. L'alternarsi di linee curve, di spirali e di rette spezzate, il contrasto fra il bianco delle zone in ombra fanno di questo particolare architettonico un significativo esempio di stile Barocco. L'interno, la cui pianta è rettangolare a forma di "sala" è ad un'unica navata.

Ai lati, lungo le pareti, vi sono sei cappelle: tre a destra e tre a sinistra. La prima a destra è dedicata alla Madonna di Pompei. Nella prima a sinistra vi è il fonte battesimale in stile Barocco.
Procedendo verso l'altare maggiore, a destra troviamo la cappella di san Giuseppe e a sinistra quella di Sant'Antonio. La terza cappella a destra è quella in stile Barocco per eccellenza. Ai lati dell'altare due statue attribuite al Tarsia (1663 - 1739) uno scultore probabilmente vissuto fra il 17° e 18° secolo. Di fronte a questa cappella c'è l'altare con il crocifisso attribuito al Brustolon (1662 - 1732).

Questo altare è il più artistico e il più significativo sia per la Madonna che si trova scolpita nel paliotto che è di pregevole fattura, sia per il crocifisso in legno che ricorda lo stile del Donatello. C'è infine l'altare maggiore con ai lati le statue di san Pietro e san Paolo. All'interno della chiesa vi è una lapide che ne ricorda la dedicazione (consacrazione) avvenuta il 2 luglio 1752 da parte del vescovo di Padova, il cardinale Carlo Rezzonico.
Ai piedi del presbiterio e del lato sinistro della porta d'ingresso della sacristia un crocifisso ligneo che la tradizione vorrebbe pescato in Adige in occasione di una epidemia (con ogni probabilità quella del 1855) e giunto da lontano. Alla sua base, a ricordo delle Missioni al popolo svolte nel novembre dello stesso anno in parrocchia, è stato posto su un cippo nel 1956. La volta è unghiata e la cupola è a forma ellittica.
Il coro che prima si trovava nell'abside, è ora accostato alle pareti, ai lati dell'altare maggiore.
Sulla sponda della chiesa vi è posizionato un quadro del Chioggiotto che rappresenta la vergine con papa Onorio III, san Filippo Neri e san Gaetano. Infine dietro l'altare maggiore ci sono delle lapidi che ricordano alcuni sacerdoti morti nel XVIII secolo.
*Boara Pisani tra storia, cronaca, cultura e fede..., vol. I, a cura di Stefano Zuanon, Stanghella, 2002, linea ags edizioni
*Boara Pisani tra storia, cronaca, cultura e fede..., vol. II, a cura di Graziano Zanin, Stanghella, 2003, linea ags edizioni
*Boara Pisani tra storia, cronaca, cultura e fede..., vol. II, di Graziano Zanin, Stanghella, 2003, linea ags edizioni
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